martedì 30 settembre 2008

Do you remember Burma?



Un anno fa …erano i giorni della rivolta dei monaci e della popolazione birmana contro la dittatura del regime militare. Un anno fa la durissima repressione dell’esercito. Un anno fa la scomparsa di centinaia di monaci.
La scintilla era scoppiata alla fine di agosto, quando la giunta aveva deciso di togliere i sussidi al carburante, al gas e alla benzina, provocando aumenti fino al 500% dei prezzi. Una scelta dalle fortissime ripercussioni sulla popolazione, già al limite della sussistenza, che ha provocato la reazione di rivolta dei monaci non asserviti al regime…Che sia stato perché le offerte ai monasteri avevano registrato un crollo vertiginoso, o perché la repressione silenziosa di tutte le libertà civili aveva raggiunto il limite, poco importa ora...
Come un fiume in piena, il 26 settembre 2007 file di tuniche rosse hanno cominciato a scorrere nelle vie di Yangoon e Mandalay…giorno dopo giorno accompagnati da un numero sempre più alto di sostenitori della democrazia…
Per alcune settimane giornali e televisioni, anche italiani, hanno riportato immagini e notizie, cronache delle manifestazioni e della repressione militare. E’ stato ucciso un reporter giapponese e lo scatto di quell’attimo ha vinto il Pulitzer 2008…
Le manifestazioni di solidarietà si sono sprecate, le condanne delle istituzioni internazionali si sono moltiplicate…
L’Unione europea si è inventata un “inviato speciale” per la Birmania e l’Italia ne ha subito approfittato per ricollocare il povero Fassino, escluso dai grandi giochi del nascente Pd…

E oggi? Da una rapida ricerca on line di articoli e focus sulla situazione attuale in Birmania, tutto tace.. o quasi…

Che dire? Aspetto di essere smentita

p.s. la vignetta è di un disegnatore birmano...presa dal sito di Irrawaddy, l'unico mensile in inglese che fornisce informazioni puntuali sulla situazione birmana.

mercoledì 24 settembre 2008

INDIA: TAJ MAHAL A RISCHIO PER AUMENTO LIVELLO FIUME YAMUNA



(ANSA) - NEW DELHI, 24 SET - Situazione a rischio ad Agra, la città indiana dello stato dell'Uttar Pradesh famosa per ospitare il Taj Mahal, il mausoleo di marmo bianco costruito dall'imperatore Shajahan in onore di sua moglie, dopo che il livello del fiume Yamuna, uno degli affluenti del Gange, si è alzato considerevolmente negli ultimi giorni. L'acqua ha quasi raggiunto il mausoleo costruito lungo il corso del fiume nel diciassettesimo secolo, creando allarme, anche se gli esperti dell'Archaeological survey of India hanno assicurato che per ora non ci sarebbero problemi per il monumento più visitato dell'India.A New Delhi, invece, la direzione delle ferrovie ha cancellato 10 treni e deviato 60 convogli perché l'acqua del fiume minaccia alcuni ponti ferroviari. Il fiume ha superato il livello di guardia raggiungendo un massimo di 205 metri. La situazione è divenuta difficile dopo che lo stato dall'Haryana ha immesso nel fiume una grossa quantità d'acqua da una diga. Gli abitanti delle baraccopoli distribuite a Delhi lungo il letto dello Yamuna sono stati evacuati. La polizia ha dispiegato in zona alcune barche per portare soccorso a quelli che non hanno voluto lasciare le loro baracche. (ANSA).